venerdì 25 febbraio 2011

Processi storici a Masaniello e Lucrezia Borgia

Articolo per Go-Bari 25/02/2011

Prosegue al Petruzzelli "Giustizia a Teatro": questa volta sul tavolo degli imputati Masaniello, rappresentato da Nichi...

Bari - Saranno il capopopolo napoletano Masaniello, rappresentato dal Presidente della regione Nichi Vendola, e Lucrezia Borgia, rappresentata dall'onorevole - nonchè sindaco di Margherita di Savoia - Gabriella Carlucci, stavolta, i due imputati che si lasceranno giudicare dai duemila della platea del Petruzzelli nei prossimi appuntamenti con "Giustizia a Teatro".

Nel foyer del Petruzzelli il comitato rappresentato dal Procuratore Antonio Laudati, il Sovraintendente del Teatro Petruzzelli, Giandomenico Vaccari, il Magnifico Rettore dell'Università Aldo Moro di Bari, Corrado Petrocelli, il Direttore Generale del Comune di Bari, . Vito Leccese, il P.M. Eugenia Pontassuglia, il Presidente dell'Ordine dei Giornalisti, Paola Laforgia, il Presidente dell'Ordine degli Avvocati, Manuel Virgintino e il Presidente della Camera Penale, Egidio Sarno, hanno presentato alla stampa i prossimi due straordinari appuntamenti in cui Masaniello verrà processato con l'accusa di insurrezione armata e tentata sovversione dell'allora vicereame spagnolo a Napoli, mentre Lucrezia Borgia per aver contribuito all'assassinio, tramite veleno, del marito.

lunedì 21 febbraio 2011

Da San Siro a San Remo: tra luci spente e riaccese

Articolo per Go-Bari 20/02/2011
Luci a San Siro che si spengono per riaccendere quelle di Sanremo, attraverso quelle di Samarcanda e San...Toro
Foto: http://www.portaledelcinema.it
Quel passo "ma dammi indietro la mia secento, i miei vent'anni e una ragazza che tu sai" non era, all'epoca, adeguato per un Sanremo. No. E nemmeno il "Ridere ridere ridere ancora ora la guerra paura non fa" di Samarcanda. Eppure anche quella era poesia, anche lì si parlava d'amore, di morte, di guerra, ma forse il Prof. Vecchioni aveva omesso di citare il sostantivo "libri".

martedì 8 febbraio 2011

Benny, tra generazioni a confronto, Claudio Lolli e una Taverna del Maltese

Editoriale 29/11/2009


E meno male che doveva cambiare l’Italia, sospinta dal crollo di qualche muro, ed invece non solo non è cambiato nulla ma, anzi, sembra essere peggiorata molto. Sono ormai anni che non cambia nulla, il tempo sembra sospeso su uno scricchiolante ed immorale Cassandra Crossing, tutto è rinchiuso in un sacco a pelo adagiato per terra, sotto un cielo stellato - luna inclusa anche se, di questi tempi, un po’ troppo spesso calante - in un camping degli anni 70 raggiunto il più delle volte innalzando il pollice sulle strade, naturalmente in rigorosa e tenera compagnia.

Musicalmente parlando era un periodo in cui la PFM, la Formula 3, i primi Nomadi, i mitici Beatles e i primi vagiti di gruppi vagamente rock e pop, si proponevano in alternativa al duo Mina & Battisti con l’ausilio di qualche centolire da far ingoiare ai juke-box. Ed era un bel momento qui a Bari. Le prime “ville”, a Santo Spirito o a Torre a Mare che pure un semplice impiegato di banca poteva permettersi (sia pure a rate), una leggendaria Italia Germania 4-3 in bianco e nero in TV diventata una sorta di mantra calcistico su cui si sarebbero, col tempo, versati ettolitri di inchiostro prima, e battiture su tastiere poi, le assemblee studentesche al Flacco e, per dirla alla Venditti, i cineforum e i dibattiti mai concessi allora e che invece ci concedevamo lo stesso, le eterne sfide al campo Rossani tra Scacchi e Flacco, Platone e Aristotele da tradurre e studiare, e un minuscolo giallognolo Pechenino da cui attingere i paradigmi di latino, il tutto mentre Italo Florio ci drogava coi suoi dribbling in un Della Vittoria i cui muri puzzavano di “piscio e cemento” (stavolta mutuando De Andrè), mentre un’aquila veniva raffigurata con la bomboletta spray sul muro sovrastante il Bar Esperia, aquila apparsa damblè in una notte fredda d’inverno quasi a voler marcare un territorio, succursale nera, di Poggiofranco. Insomma, non si può dire che ci si annoiava all’epoca nonostante mancassero le chat che solo danni psicologici son riuscite a fare e chissà quanti altri ne faranno.